mercoledì 19 dicembre 2012

La città sotterranea di Kaymaklı

A 20 chilometri da Nevşehir e a 9 da Derinkuyu, è situata la città sotterranea di Kaymaklı. L'antico nome del centro abitato, fondato in epoche talmente remote da coincidere con l'arrivo dell'uomo nella zona della Cappadocia, era Enegup, sostituito poi dal greco Enegobia. Il nome di Kaymaklı glielo diedero i turchi, quando la città passò sotto il dominio ottomano.
Anche Kaymaklı è una città che vive su due mondi differenti: all'esterno, sembra una cittadina come tante altre, con quartieri storici formati da casupole di pietra e periferie dove svettano moderne palazzine in tinte pastello; ma sotto il livello del terreno si estende la Kaymaklı più vera e più antica, l'enorme città sotterranea.

Attrazione turistica. La città fu aperta al turismo nel 1964. Solo i primi quattro piani sono aperti al pubblico e ancora non è dato sapere quanti piani siano stati scavati in totale. Gli archeologi stanno ancora lavorando per portare alla luce le restanti gallerie, alcune delle quali inaccessibili. Tuttora chi visita la città sotterranea di Kaymaklı raggiunge un livello massimo di profondità di 15-20 metri.

Gli abitanti. Come le altre città sotterranee, anche questa fu costruita dalle popolazioni cristiane, che sfruttavano l'oscurità delle sue viscere per sfuggire alle persecuzioni. In periodo di pace i cittadini dell'antica Enegup vivevano allo scoperto, coltivavano la terra e svolgevano le attività quotidiane sotto la luce del sole. Quando la minaccia del nemico incombeva, l'intera città si rifugiava sotto terra, dove c'era spazio per provviste, animali e tutto il necessario per garantire la sopravvivenza a migliaia di persone per alcuni mesi.

La città. Scavare una città sotterranea non è un'impresa semplice. La città di Kaymaklı ha una pianta molto complessa, dove il perimetro delle stanze dei piani superiori e inferiori non coincide e i piani sono intervallati da numerosi dislivelli. La città è composta da camere da letto, cantine e depositi, stalle, camini di areazione, cucine, cisterne e una chiesa a due absidi. Le porte della città venivano chiuse e camuffate con pesanti blocchi di pietra rotondi (di mezza tonnellata), che si possono spostare solo dall'interno.

Le tombe. Gli archeologi hanno trovato diverse aree adibite al seppellimento dei defunti. Vi sono per esempio tombe scavate sulla collina che sovrasta la città sotterranea. Al suo interno, altre nicchie sepolcrali sono state scoperte al secondo piano e sono tuttora visitabili dai turisti.

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