mercoledì 1 maggio 2013

Trasferirsi a Istanbul con un'azienda italiana: Federico racconta

Sono tanti gli italiani che si trasferiscono a Istanbul in quanto parte dello staff di un'azienda multinazionale. Per saperne di più abbiamo intervistato Federico, a Istanbul da qualche mese. Federico vive nel quartiere di Kabataş e lavora nel vicino distretto di Şişli. A quanto apprendiamo ottenere il permesso di lavoro non è stato così semplice, anche perché il suo consolato di pertinenza (quello di Milano) non è facilmente contattabile (non rispondono al telefono!).


In che settore lavori? 
Lavoro in una compagnia di navigazione operante prevalentemente nell'area del Mediterraneo.

Che legame ha la tua azienda con la Turchia?
La Turchia rappresenta per la mia azienda uno dei mercati principali, soprattutto in relazione ai traffici da e per l’Italia. Abbiamo uffici a Istanbul, Bursa, Izmir (due) e Mersin. Ognuno di essi ha funzioni commerciali ed operative.

Quando sei arrivato a Istanbul?
Ottobre 2012.

Il trasferimento in Turchia è stato obbligatorio o facoltativo?
Facoltativo.

Chi si è occupato di reperire i documenti per il permesso di lavoro?
Io ho seguito la parte “italiana” della procedura. Per quanto concerne le richieste di documenti/permessi in Turchia, se n’è occupato invece l’ufficio di Istanbul.

Qual è l'iter per ottenere il permesso di lavoro dall'Italia?
E’ necessario procurarsi i documenti come da richiesta del consolato. Alcuni di essi, come il passaporto e l’ultimo titolo di studio conseguito, devono essere tradotti in turco da un traduttore giurato e poi legalizzati.

E una volta in Turchia come bisogna procedere?
Ottenuto il permesso di lavoro è necessario richiedere il permesso di soggiorno entro 30 giorni dall'ingresso nel paese.

Più o meno quanto hai speso?
120 euro è quello che ho pagato al consolato per ritirare il visto. Ho speso altri 200 euro circa per le spese di traduzione e legalizzazione di passaporto e titoli di studio. Le spese accessorie non le sto considerando anche se su e giù potrebbero attestarsi sui 150 euro (viaggi, cibo etc.). Ma è relativo! Comunque i costi sono stati sostenuti dalla mia azienda, previa richiesta di rimborso spese.

E invece la casa l'hai dovuta cercare tu o ti ha aiutato l'azienda?
L'ho cercata io tramite agenzia, ma mi sono fatto aiutare da un collega turco in fase di contrattazione.

Cosa consiglieresti a chi si trova nella tua stessa situazione?
Di avere pazienza, perché la procedura è abbastanza lunga e, almeno per quanto riguarda la mia esperienza personale, talvolta è stato complicato ottenere le informazioni di cui avevo bisogno.

1 commento:

  1. Io sono arrivato ad Ankara a Luglio 2013, lavoro a contratto per una grande ditta turca che avrebbe dovuto fornirmi l'aiuto per l'ottenimento del permesso di lavoro e di soggiorno. Al momento ho ottenuto il permesso di soggiorno solo perchè mi sono mosso da solo e le pratiche le ha fatte un'agenzia specializzata in questo tipo di problemi, morale 1400 Lire turche di tasse (due permessi, il mio e di mia moglie) più 450 Euro per seguire la pretica..
    Ora per il permesso di lavoro mi chiedono 1300 Lire turche di tasse e 750 Euro per istituire e seguire la pratica.
    Mi sembra eccessivo ma non sono riuscito a trovare alternative nemmeno chiedendo in Ambasciata.
    Morale da Quattro mesi lavoro senza permesso, non so cosa possa succedere in caso di necessità di cure mediche e nessuno sa niente, mi chiedo perchè sono venuti a cercarmi e pregarmi di portare la mia professinalità in Turchia se poi non fanno altro che farmi venire voglia di scappare?

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