giovedì 1 luglio 2021

Muco di mare nel Bosforo: cos'è, i rischi e la risposta del governo turco

Istanbul, il Mar di Marmara e potenzialmente tutti i paesi che si affacciano sull'Egeo e sul Mar Nero stanno affrontando un problema serio e quantomeno insolito: il muco di mare. Già il nome non preannuncia niente di buono, sebbene sia effettivamente un prodotto, o meglio uno scarto, fabbricato in natura. Ma cos'è il muco di mare che ha invaso il Mar di Marmara e perché rappresenta una minaccia per l'habitat marino, Istanbul, il Bosforo e il Mediterraneo? Vediamo di capire in cosa consiste questo "muco di mare" o "mucillagine", quali sono i rischi per l'ambiente e per la popolazione e cosa sta facendo il governo per risolvere il problema prima che sia troppo tardi.

Cos'è il muco di mare?

Il muco di mare è uno scarto prodotto dagli organismi acquatici che vivono in acque troppo inquinate, piene di fosforo, azoto e altri elementi presenti in eccesso. Si tratta di una sostanza viscida e biancastra rilevata in certe zone del Mediterraneo sin dal XIX secolo, in concomitanza di acque reflue non depurate, spesso provenienti da industrie. Anche il riscaldamento globale e la pesca eccessiva hanno un ruolo nell'espansione di questo fenomeno.



Quali sono i rischi e i pericoli del muco di mare?

Di per sé, il muco di mare non è pericoloso: è una sostanza naturale già presente nei nostri mari, prodotta dai pesci e dagli altri organismi che li popolano. Tuttavia quando è eccessivo, come in questo caso, lo strato biancastro che copre la superficie del mare riduce drasticamente i livelli di ossigeno, provocano la sofferenza e in ultima istanza la morte del bioma marino. In più crea un ambiente atto alla prolificazione batterica, con potenziali rischi per la popolazione (vedi i numerosi casi accertati di Escherichia Coli tra i bagnanti). Se la mucillagine dovesse depositarsi sul fondo, non ci sarebbe scampo per l'intero habitat, dai coralli alla vegetazione marina, fino alle creature che vivono sul fondo del mare come granchi, polpi e crostacei. 
Cinto dalle terre e con solo i due stretti - Dardanelli e Bosforo - a garantire il ricambio di acqua, il Mar di Marmara è in serio pericolo e rischia un vero e proprio disastro ambientale. Al momento, il primo settore a subire gli effetti negativi della mucillagine è quello primario della pesca; ma se il muco di mare dovesse arrivare fino alle coste dell'Egeo, anche il settore turistico ne risentirebbe pesantemente e l'economia turca potrebbe finire al collasso. 

Cosa sta facendo il governo turco per affrontare il problema?

Nonostante la Turchia sia uno dei pochi paesi a non aver ratificato l'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici del 2015, da sola non sarebbe comunque in grado di risolvere il problema del riscaldamento dei mari. Tuttavia, un'azione programmata e decisa può salvare almeno il Mar di Marmara (e la stagione turistica) dalla catastrofe imminente. Il governo ha pertanto istituito un programma di salvataggio d'emergenza composto da 22 voci, prevedendo tra l'altro la classificazione del Mar di Marmara come area marina protetta. Nelle ultime settimane sono state effettuate ispezioni mirate che hanno portato alla chiusura di alcune fabbriche e cantieri navali, nonché alla prescrizione di contravvenzioni per 1,6 milioni di dollari. In diverse zone della città sono state aperte stazioni deputate al pompaggio di ossigeno o all'aspirazione del muco di mare che, a quanto si dice, potrebbe essere utilizzato come combustibile o convertito in plastica (anche se a quanto pare sarebbe ancora tutto da confermare). La brutta notizia è che il Mar di Marmara non tornerà al suo stato originario, almeno non nel breve periodo. 




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