lunedì 27 novembre 2023

"Il Medico di Istanbul": intervista all'autrice Francesca Thellung di Courtelary


Mentre la galea avanzava spedita, a poco a poco cominciarono a comparire, intervallate da bianche cupole rotonde e da alti cipressi, le guglie dorate delle moschee, fitte come alberi di una nave. Quest’alternanza di verde, bianco e oro si rifletteva, tremolante e mille volte moltiplicata, in acque azzurre e trasparenti, solcate da ogni genere di imbarcazioni: caicchi, feluche, galee di varie dimensioni. 

Melchiorre mormorò: «So che molti chiamano Costantinopoli la Città della luce. Ora capisco il perché.»

Inizia così il romanzo d'esordio di Francesca Thellung di Courtelary, "Il Medico di Istanbul", ambientato nella Costantinopoli del XVI secolo. Il romanzo storico, pubblicato da Giunti, ci riporta indietro nel tempo, nella corte di Solimano il Magnifico. All'epoca, la Moschea di Suleymaniye era appena stata costruita, e l'impero ottomano era al suo massimo splendore.

Ho intervistato l'autrice, che ringrazio infinitamente per la disponibilità. Il romanzo può essere acquistato direttamente dall'editore, Giunti, a questo link:

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Intervista a Francesca Thellung di Courtelary autrice del libro “Il medico di Istanbul”:

Francesca, parlaci un po' di te. Quando hai deciso di scrivere questo libro e perché?

Sono sempre stata appassionata di storia e in particolare di storia della medicina. Leggendo le biografie dei grandi medici del passato sono stata colpita dal fatto che le loro vite sembravano già romanzi. Nel caso del personaggio principale del libro, Melchiorre Guilandino, medico e botanico illustre dell’Università di Padova, un fatto su tutti mi ha dato lo spunto principale. Dal suo ruolo prestigioso di accademico, un giorno mentre era impegnato in un Paese orientale a raccogliere erbe rare, viene rapito dai corsari e messo al remo come schiavo. Da qui parte la vicenda del mio libro nella quale ho intrecciato dati storici reali con elementi di fantasia.

Sei mai stata a Istanbul?

Purtroppo no, mi riprometto di andarci e il prima possibile ma sono sempre stata affascinata da questa città della quale ho letto e sentito raccontare cose meravigliose. Essendo questo un romanzo storico, ho cercato di approfondire soprattutto la vita a Istanbul durante il regno di Solimano. Informandomi sulle abitudini delle persone nella loro quotidianità. Quindi da una parte ho descritto i luoghi: il Gran Bazar, gli hammam, le moschee celebri come quella di Solimano appena costruita ecc.; dall’altra ho cercato di raccontare cosa mangiavano, come si vestivano e quali fossero, in generale, gli usi e i costumi degli abitanti di Istanbul.

Cosa ti affascina di più della cultura turca?

È una domanda che richiederebbe molto tempo e spazio per rispondere. Posso dire che ho scoperto aspetti del regno di Solimano che non conoscevo e che, secondo me, meritano di essere approfonditi. Uno su tutti il fatto che nell’Impero Ottomano non ci fosse quella divisione in classi sociali che era invece tipica del mondo occidentale: in Europa facevano carriera gli esponenti della nobiltà che per diritto di nascita avevano accesso a tutti i privilegi. Nel regno di Solimano invece erano spesso gli schiavi e i figli del popolo a diventare esponenti prestigiosi della classe dirigente. Quindi carriere basate sul merito personale e non sull’ereditarietà.

I tuoi personaggi sono ispirati alla realtà?

Sì, anche se spesso gli eventi che li riguardano sono frutto della mia fantasia. Nel libro, dopo Guilandino un altro protagonista è Gabriele Falloppio, medico insigne di fama mondiale. Ma anche i personaggi che i due incontrano sono perlopiù realmente esistiti: prima di tutto, Solimano e la sua famiglia, poi Uluch Alì che da schiavo rapito sulle coste della Calabria diventa ammiraglio della flotta ottomana.

Il medico di Istanbul avrà un seguito?

Lo spero proprio, ho volutamente lasciato porte aperte nel libro per continuare a sviluppare la storia dei miei personaggi. Il seguito è già nella mia testa, mi auguro che vedrà presto la luce.

Perché i lettori dovrebbero leggere questo libro?

Chi lo ha letto, cosi mi è stato detto, è rimasto ben impressionato dalla ricostruzione storica, dalla cura dei dettagli e dallo stile stesso di scrittura che ho voluto rendere quasi una sceneggiatura pronta per la trasposizione cinematografica o televisiva. Sono complimenti che fanno piacere così come mi interessano anche le critiche costruttive che leggo volentieri sulla pagina Facebook del libro, intitolata “Il medico di Istanbul”. Il rapporto con i lettori per me è fonte di continuo arricchimento. 

Grazie mille a Francesca e buona lettura!

2 commenti:

  1. Bellissimo libro, trovato per caso in libreria. Lo consiglio vivamente.

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  2. Consigliato per gli acquisti natalizi <3

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