mercoledì 17 ottobre 2012

La crisi economica in Turchia nel 2012, previsioni

La crisi economica non ha risparmiato nemmeno la Turchia. Eppure, non è riuscita a invertire il trend di crescita del Paese, ma solamente a rallentarlo. L'Europa, dopotutto, è per la Turchia un partner commerciale determinante, e la crisi, si sa, è contagiosa e trasmissibile facilmente via rapporti Import-Export.
A ben vedere, pare che siano proprio gli investimenti diretti esteri (IDE) croce e delizia dell'economia turca.


TURCHIA ED EUROPA

Grazie alla repentina crescita del Paese (oggi è la 18esima economia del mondo), l'Europa vede la Turchia come una miniera d'oro, aperta ai pionieri nella maggior parte dei settori produttivi. Il mercato turco non è appetibile solamente per la delocalizzazione di attività produttive, ma rappresenta anche un nuovo, crescente bacino di consumatori, sempre più interessati ad acquistare, innovare, modernizzare, e, perché no, simulare i colleghi del Mediterraneo.
L'Italia è il quarto partner commerciale per la Turchia. Ultimamente, sono innumerevoli le imprese italiane operanti in suolo turco, e aumentano di anno in anno grazie alla collaborazione di organi ausiliari come l'ICE.

INCENTIVI E PREVISIONI PER IL FUTURO

Gli esperti prevedono una stabilizzazione del tasso di crescita del Prodotto Interno Lordo intorno al 6,7 % nei prossimi otto-dieci anni, frutto degli sforzi operati dal governo per "cavalcare la crisi" sfruttando i vantaggi competitivi dell'economia turca. Un dato che, confrontato con le infelici scenari dei più industrializzati vicini europei, sembra ancora più straordinario. La politica attuale mira a confezionare un clima favorevole per attrarre gli investimenti (esteri o interni), fatto di ottimismo e incentivi alle imprese. E nel mentre, i turchi si disinnamorano dell'Unione Europea, in picchiata verso fallimento e liquidazione.

Le criticità, d'altro canto, non mancano.
1) Il primo focus è la politica: un esecutivo stabile e orientato alla crescita crea un ambiente favorevole agli investimenti e aiuta nelle relazioni internazionali.
2) Una criticità non da poco è quella che riassume le conseguenze di una crescita troppo frettolosa: inflazione, espansione incontrollata del debito pubblico e in generale scarsa stabilità di bilancio.
3) In terzo luogo, il mercato è maturo per essere regolamentato e incanalato (contro le speculazioni finanziarie, per i diritti dei lavoratori etc.).

In merito agli scenari futuri, gli esperti si dividono in due categorie: quelli che profetizzano una grossa, imminente crisi economico-finanziaria - trainata non solo dalle difficoltà dell'Europa quanto nell'incapacità del governo turco di ridimensionare una crescita insostenibile - e quelli che conservano una certa fiducia nella capacità del mercato di contenere gli influssi negativi dell'Eurozona.


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