Cosa sono i "camini delle fate" che hanno reso celebre la Cappadocia, e come si sono formati? I "camini delle fate" sono coni di roccia friabile sormontati da blocchi di roccia dura, come quelli che vedete in foto. Il paesaggio magico della Cappadocia ne è pieno a causa della sua particolare storia geologica. Migliaia di anni fa, quando il vulcano Erciyes - attivo in epoca romana, tuttora sembra essersi spento - era in eruzione, la lava coprì una superficie di circa 4.200 Kmq. Quando il vulcano si placò, lasciò la scena alla forza erosiva degli agenti atmosferici, che rosicchiarono la roccia asportando la parte friabile.
Le roccie rimaste in piedi acquistarono una forma singolare, con dei "cappelli" di roccia dura, più scuri, incastonati sulla cima. Le roccie, malleabili ma resistenti, furono sin da subito sfruttate come abitazioni dalle popolazioni che si stabilirono in Cappadocia. Come i Cristiani, che per sfuggire alla minaccia araba, scavarono case e chiese dentro le montagne della Valle di Göreme, fondando diverse città. Non è un caso che "göremi", nell'antica lingua locale, voglia dire "non potete vedere". In Cappadocia quasi tutte le città sono nate da insediamenti preesistenti scavati nella roccia. Alcune, come Zelve, non si sono mai evolute all'esterno e sono state col tempo abbandonate e dimenticate.
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