La cisterna di Yerebatan è l'opera bizantina più importante che sia giunta ai giorni nostri. Si tratta di una grossa cisterna costruita alla romana maniera e destinata all'approvvigionamento dell'acqua per il fabbisogno cittadino.
La posizione geografica di Istanbul infatti, insieme ai numerosi vantaggi - accesso a due mari e due continenti, foreste rigogliose, clima mite - ha sempre presentato un grosso deficit, che però non ha spaventato né i suoi fondatori e né i suoi conquistatori: non è provvista d'acqua potabile.
Trasportare l'acqua dalle sorgenti a Nord, Ovest ed Est fino al centro cittadino è sempre stato un cruccio degli abitanti di Costantinopoli. Grazie alle cisterne il problema fu risolto. La cisterna di Yerebatan a Istanbul è un'opera realmente maestosa, e dimostra come grandi problemi necessitino di soluzioni altrettanto enormi: 336 colonne sorreggono 9.800 metri quadri di soffitto, per una capacità di 80.000 metri cubi d'acqua.
La cisterna è costruita di fronte alla Basilica di Santa Sofia ed è nota come "Yerebatan Sarayı", palazzo di Yerebatan, per la sua magnificenza. Ai visitatori viene mostrata la cosiddetta colonna piangente, ağlayan sütun, che, umida d'acqua, sembra quasi lacrimare. Proseguendo lungo le passerelle al di sopra dello specchio d'acqua, si arriva a intravedere le innumerevoli teste di Medusa, che secondo la leggenda non devono essere guardate negli occhi, pena l'immediata pietrificazione.
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