Per la rubrica Italiani a Istanbul ho intervistato Marco Veronese, artista originario di Biella che ha deciso di trarre ispirazione dalla metropoli turca. Marco vive e lavora qui da poco, e in questa intervista condivide con noi la sua esperienza e la scelta di stabilirsi in Turchia.
In che zona abiti di Istanbul? Come mai l'hai scelta?
Abito ad Ortakoy, è un quartiere molto caratteristico, sempre pieno di gente e di bei locali, da casa mia in 5 minuti a piedi sono sul Bosforo. In realtà è stata una seconda scelta perché appena arrivato ad Istanbul avevo trovato un'appartamento a Kadikoy, nella zona Asiatica. Mi piaceva molto ma quando mi sono reso conto di quanto tempo mi ci voleva, tutti i giorni, per venire dalla parte europea, ho deciso di traslocare, e ho trovato un appartamento in una zona molto tranquilla di Ortakoy.
Cosa ti ha spinto a partire?
L'italia mi stava sempre più stretta, purtroppo non c'è più l'energia positiva che l'ha sempre caratterizzata, la crisi sta soffocando speranze e sogni. Io ho sempre bisogno di stimoli per potere creare, e li ho trovati ad Istanbul, nella cultura profonda e antica della Turchia che noi italiani ed europei in genere non conosciamo, ma che varrebbe la pena approfondire per potere uscire dagli stereotipi che ci condizionano.
Cosa ti attrae di questa città?
Istanbul è realmente una città magica, ci sono venuto la prima volta a fine aprile dello scorso anno per una mia mostra personale alla Get-Me-Art Gallery, e me ne sono innamorato. Una megalopoli di quasi 20 milioni di abitanti con due anime, una occidentale e una asiatica, due anime che però si fondono perfettamente per creare un solo unico respiro. E' realmente il ponte tra due culture, e non solo metaforicamente. E' una città che non dorme mai, viva, piena di giovani, con una grandissima energia. E poi è visivamente splendida, con i suoi colli a perdita d'occhio, il Bosforo, i tramonti sui minareti, le luci della notte. Insomma mi piace davvero molto.
Qual è invece secondo te il peggior difetto di Istanbul?
Inevitabilmente vado su un luogo comune...il traffico... ma sarebbe impossibile non averne in una città di queste dimensioni; c'è poi da aggiungere che in quanto alla guida i turchi sono piuttosto incoscienti e spericolati, mi stupisco che non ci siano molti più incidenti stradali. Ma la loro indisciplina automobilistica viene compensata da una straordinaria disciplina nel pagare le corse con i mezzi pubblici.
Che rapporto hai col turco?
Lo sto studiando, ma è una lingua veramente difficile, fortunatamente l'alfabeto è come il nostro altrimenti per me sarebbe impossibile apprenderlo. Trovo comunque il turco una lingua musicale e quando è parlato dalle donne, anche sensuale.
A chi consiglieresti Istanbul come città dove vivere?
A tutti. Certo bisogna abituarsi alla dimensioni e al traffico, ma è una città fatta da tanti piccoli villaggi, di tante realtà e quindi molto stimolante, l'antico e il super moderno convivono perfettamente in questo paese così vicino a noi nella distanza, ma così lontano nel nostro sentirlo. Bisogna venirci e lasciarsi trasportare metaforicamente dal Bosforo.
L'arte e Istanbul... un connubio che funziona?
Istanbul è indubbiamente una città ricca di storia e quindi di arte, ma oltre all'arte Ottomana sono molte le gallerie che propongono arte moderna e contemporanea. E' un mercato potenzialmente molto interessante. Per me è una scommessa, intanto ho trovato nuovi stimoli su cui lavorare, e questo per me è già molto positivo.
Un pronostico sulle elezioni 2013 in Italia.
Non sono un politologo o un esperto in previsioni ma mi auguro che nelle urne avvenga una vera e propria rivoluzione pacifica. Ci vuole un cambiamento radicale, non ci si può aspettare che chi ha creato e alimentato la crisi possa risolverla. Decenni di maggioranze e false opposizioni hanno creato un sistema da cui è obbligatorio uscire, per la salvaguardia della propria libertà individuale e in nome di una vera democrazia.
Ma se vuoi un pronostico... purtroppo non cambierà nulla!!!
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