Quando decisi di impegnarmi nello studio della Lingua Turca non sapevo da dove cominciare. Il corso da autodidatta mi sembrava una buona alternativa, così accettai la sfida. I corsi online sono veramente tanti e io optai per il corso gratuito per eccellenza, Livemocha. E' un social network poliglotta divertente e utile ma non offre vere e proprie lezioni: meno approfondito di quello d'inglese, il corso di turco manca quasi completamente di struttura didattica. O meglio, ce l'ha ma non è molto logica. E non c'è alcuna teoria, solo esercizi. La presunta teoria non consiste nell'enunciazione e nella spiegazione di norme grammaticali ma solo nella loro diretta applicazione in frasi tipo, accompagnate sempre da immagini rappresentative. Anche questo è un metodo.
Purtroppo, per quelli come me, queste nozioni non bastano. Per esprimermi con sicurezza ho bisogno di conoscere le regole, in modo da poterle applicare senza tirare a indovinare. E così, ho trovato questo Corso Autodidatta di Lingua Turca... proprio nel mio armadio. Edito da Dilmer, è scritto dal turco Hakan Yılmaz e da Tiziana Inesi. E' il corso che mio fratello acquistò a Istanbul nel 2009, durante l'erasmus. E' un compendio ben fatto (con le dovute eccezioni): si divide in capitoli, ognuno dei quali corrisponde a una norma grammaticale, un'espressione utile nel turco parlato, una coniugazione verbale e così via. Il corso inizia con uno scambio di saluti e prosegue con le nozioni base, come le particelle "var" e "yok" ("c'è" e "non c'è"), pillole di vocabolario essenziale, il presente continuo e via dicendo. Il libro può aiutare soprattutto perché offre gli strumenti grammaticali nudi e crudi, con tanto di eccezioni ed esempi. Gli esercizi sono numerosi e sono completati dalle soluzioni.
Il corso ha un limite evidente: non aiuta assolutamente con la pronuncia, ma per quella ci vorrebbe un supporto audio. Inoltre, altro grosso difetto, in ben due tomi Yılmaz non comprende tutto il patrimonio linguistico turco. Ad esempio, nel corso autodidatta di lingua turca di Dilmer, mancano le forme verbali -meli -malı, che si aggiungono alle radici dei verbi per indicare il "dovere"; ma anche yaptığım, yaptığın... che possiamo tradurre con "quello che..." (in questo caso "...ho fatto" e "...hai fatto").
Il libro è stato rieditato, anche la copertina è cambiata rispetto a quella che vedete in foto. Non so se la nuova edizione sia stata modificata o integrata, ma in genere edizione dopo edizione si tende a migliorare. Me lo auguro e vi consiglio in ogni caso di comprarlo, accompagnandolo a qualche corso online e ovviamente a tanta conversazione con madrelingua.
Update: Ora che l'ho testato, posso consigliare a tutti questo libro.
Update: Libro di Esercizi di turco
Ho acquistato il I volume del libro ed in effetti è un pò incompleto grammaticalmente.
RispondiEliminaLa cosa più grave però è che alcune REGOLE DI GRAMMATICA sono davvero INESATTE/INCOMPLETE!
Ad esempio la forma Negativa del Futuro, come viene spiegata nel PRIMO TOMO, non collima con altri autorevoli TESTI INTERNAZIONALI, tipo il LEWIS.
Attualmente sto imparando il turco sul sito online Turkitalialand, seguo in particolare le Regole di Grammatica, ed ho trovato conferma di quanto vi dicevo nella Lezione numero 10.
Mi auguro che questi testi migliorino col tempo, nel frattempo sfrutto questa risorsa online.
A presto!
Carlo
E' vero. Inoltre ci sono diversi refusi. Quello che mi chiedo è come sia stato possibile compiere certi errori in presenza di un co-autore madrelingua. Resterà per sempre un mistero...
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